Due chiacchiere con Sara
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Due chiacchiere con Sara



Sara Moschini è Head of Fashion di Grazia.it e Grazia Factory.


Entra nel mondo della moda grazie alla sua passione per l’illustrazione e la fotografia che le fa scoprire brand, volti e storie.


Io l’ho conosciuta via Instagram e sono affascinata sia dal suo lavoro che dal suo charme.

Lei è stata una delle prime persone a credere in Eliot a e a infondermi coraggio nell’andare avanti, quindi Grazie!


Sono onorata di poter fare con lei due chiacchiere e di condividerle con voi!





Primissima domanda, come è iniziata la tua avventura nel mondo della moda?


Ho iniziato come spesso capita perché ero nel posto giusto al momento giusto. Ovviamente la moda mi appassionava, ma ancora di più il valore comunicativo delle immagini e tutto quello che si stava sviluppando attorno ai blog e ai mezzi digitali. Era il 2009, Instagram era ancora nei nostri sogni (o incubi) e le case editrici stavano aprendo i primi siti dedicati. Al sito di Donna Moderna c’era bisogno di qualcuno che durante le sfilate facesse foto di streetstyle e trovasse dei format per parlare di moda sul blog creato ad hoc per la Milano Fashion Week. Mi sono buttata e ho applicato tutto quello che negli ultimi anni avevo studiato da sola per passione e curiosità e ha funzionato. In quegli stessi giorni stavano cercando qualcuno per creare il sito di Grazia dal nulla et voilà. Sono ancora qui dopo 13 anni.


Come sei riuscita a conciliare un lavoro così intenso e a volte anche stressante con la vita da mamma?


Non è stato e non è facilissimo. Questo lavoro non ha orari, il che può essere un bene e un male allo stesso tempo, può capitare di viaggiare e soprattutto di uscire spesso la sera. Ho iniziato a selezionare molto quello che faccio cercando di fare solo quello che ritengo sia davvero importante per me e per il lavoro e in team con mio marito Francesco ci organizziamo al meglio per poter coprire le necessità di tutti.

Credo che tutti i lavori alla fine siano stressanti ed è importante far passare il messaggio che il lavoro di noi donne è importante quanto quello degli uomini e dividere equamente tutto quello che c’è da fare. Mi sembra quasi assurdo doverlo scrivere, ma ancora mi capita di sentire certe situazioni di disparità che mi rattristano molto.



Seguendoti sempre su Instagram ho scoperto che sei un’illustratrice bravissima, pensi che un giorno ti dedicherai solo a questa tua passione? E la fotografia?


L’illustrazione e la fotografia sono i miei rifugi speciali. Disegno molto poco rispetto a prima ma il solo sapere che posso farlo mi tranquillizza, non so spiegarlo. Lo stesso capita con la fotografia e ho sempre paura che se si trasformassero in qualcosa che DEVO fare non sarebbe più così bello ed emozionante. Ma chissà, ho imparato a non precludermi più nulla e a non essere io la prima a mettermi dei limiti.





Consigli o suggerimenti a chi volesse iniziare a muovere i primi passi nella moda come giornalista.


Chi vuole scrivere deve scrivere tanto, trovare la propria voce e imparare a esprimere le proprie opinioni in modo chiaro e giustificato da fonti attendibili e riferimenti culturali che possono andare oltre la moda in sé. Il mio consiglio è di trovare un proprio punto di vista e partire da lì per raccontare la realtà e quello che succede. Aprire un blog, una newsletter, un account IG dove raccogliere questi pensieri e scritti così da avere qualcosa di concreto da mostrare oltre al cv quando si scrive alle case editrici o ai siti di moda.



E ultimissima, che consiglio daresti ad un brand emergente come Eliot?


Di curare tantissimo l’immagine, cercando di far vedere il più possibile il prodotto interpretato in più modi (ma senza snaturare il mood del brand) per farlo conoscere e crescere a poco a poco ma con una bella identità.


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